caffè

Uno studio condotto su oltre 10mila persone negli Stati Uniti ha rivelato che il consumo giornaliero di caffè può proteggere dagli effetti negativi di stare seduti per sei o più ore al giorno. I risultati indicano che i bevitori di caffè sedentari hanno una probabilità di morire per tutte le cause fino a 13 anni dopo, inferiore di 1,58 volte rispetto a chi non beve caffè.

I benefici del caffè contro la sedentarietà

I ricercatori dell’Università di Soochow in Cina, autori dello studio pubblicato su BMC Public Health, hanno analizzato i dati sanitari a lungo termine provenienti dagli Stati Uniti, scoprendo che il caffè può ridurre l’associazione tra vita sedentaria, malattie cardiovascolari e mortalità per tutte le cause. Questo risultato è notevole, considerando che anche l’esercizio fisico potrebbe non proteggere completamente dagli effetti negativi della sedentarietà, come diabete di tipo 2, malattie cardiache o ictus.

Cosa indicano i dati analizzati

Tra i 10.639 partecipanti studiati (periodo di follow-up fino a 13 anni), coloro che restavano seduti per più di otto ore al giorno, avevano un rischio di morte maggiore rispetto a chi sedeva meno di quattro ore al giorno. Tuttavia, i danni della sedentarietà erano evidenti solo tra gli adulti che non consumavano caffè; chi assumeva caffè e conduceva uno stile di vita sedentario mostrava un rischio ridotto di morte per malattie cardiovascolari, indipendentemente dal numero di tazze consumate.

Nonostante i risultati promettenti, i ricercatori sottolineano che sono necessarie ulteriori indagini per comprendere appieno i benefici del caffè e il dosaggio ideale. Un altro studio ha rilevato che le persone con cancro del colon-retto che bevevano almeno cinque tazze di caffè al giorno avevano una probabilità inferiore del 32% di recidiva della malattia rispetto a chi ne beveva meno di due tazze. Tuttavia, i benefici maggiori si osservavano con il consumo di tre-cinque tazze al giorno, diminuendo oltre questo limite.

Perché il caffè sarebbe così benefico?

La caffeina (sai quanta caffina c’è in una tazzina di caffè?) nel sangue può ridurre il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 o malattie cardiovascolari; anche il caffè decaffeinato è ricco di antiossidanti che stimolano il metabolismo e riducono l’infiammazione; alcuni composti del caffè possono anche proteggere il cervello da malattie degenerative come il Parkinson (fonte)

Questo studio rivoluzionario invita a considerare ulteriori ricerche su questo “composto miracoloso”, come definito dai ricercatori di Soochow.

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