Ultimo aggiornamento: 02/04/2024
La versione Disney di Biancaneve e i sette nani si basa sulla fiaba originale dei fratelli Grimm, tuttavia, rispetto a quest’ultima è stata riadattata per renderla meno “tragica”. Il lungometraggio in rodovetro (uno speciale foglio trasparente, realizzato in acetato di cellulosa, sul quale il disegno dell’animatore viene stampato per poi essere dipinto), il primo della storia del cinema, è stato anche il primo film d’animazione prodotto in America, nonché il primo in assoluto della Walt Disney Productions e il primo a essere completamente girato a colori. Il film venne proiettato il 21 dicembre 1937 in anteprima presso il Carthay Circle Theatre – uno dei palazzi cinematografici d’élite di Hollywood, sito sul San Vicente Boulevard a Los Angeles (demolito nel 1969) – e distribuito in tutti gli Stati Uniti d’America il 4 febbraio 1938, giunse poi in Italia l’8 dicembre del 1938.
Conosci sicuramente la favola di Biancaneve e i sette nani, forse però non conosci tante piccole curiosità legate a questa fiaba, una delle più famose al mondo, scopriamole insieme
Biancaneve e i sette nani. Curiosità
Fu il primo lungometraggio animato di Walt Disney Studios. Disney aveva solo 15 anni quando gli balenò l’idea del film (aveva 36 anni quando fu girato Biancaneve), si lasciò molto sorprendere da una presentazione dell’adattamento cinematografico muto del 1916. Quando Disney presentò il lungometraggio, tutta Hollywood era così sicura che il film avrebbe fallito che etichettò Biancaneve e i sette nani come la “Follia di Walt Disney”.
Dopo la sua uscita cinematografica il film guadagnò 8 milioni di dollari a livello internazionale (pare che la lavorazione costò alla Disney 1,5 milioni di dollari), ottenendo il titolo di film con il maggior incasso dell’anno battuto l’anno successivo dal colossal Via col vento (1939). Altro che follia di Walt, Disney creò un vero capolavoro di eterna gloria! Un’altra chicca, si narra che per condividere la sua visione del film con gli animatori, Walt Disney recitò in prima persona tutti i ruoli della fiaba, pare anche che durante la produzione volle tenere in studio diversi animali, così da dare agli animatori dei riferimenti reali dai quali prendere spunto.
Biancaneve molto più procace e appariscente di come la conosciamo
Sebbene la Biancaneve che conosciamo oggi lasci trasparire lineamenti dolci e teneri, in origine il personaggio era stato pensato con capelli biondi, grandi occhi e lunghe ciglia, labbra rosse e gambe in bella vista, se vogliamo un po’ più Betty Boop dei fratelli Fleischer, dalla quale gli autori trassero ispirazione. Tuttavia, Disney non era soddisfatto delle proposte grafiche, Biancaneve così rappresentata non impersonava il personaggio di principessa dolce e innocente.
Fece variare i bozzetti in modo che non trasparisse affatto l’aspetto “sexy”, per le guance di Biancaneve i disegnatori e lo stesso Disney si ispirarono alla bellissima Shirley Temple. Per quanto riguarda la regina trasformata in strega cattiva, gli ideatori trovarono invece ispirazione in alcuni elementi del film Il dottor Jekyll e Mr. Hyde. Sempre in merito ai bozzetti, pare che prima che Biancaneve e i sette nani fosse completato, 750 artisti disegnarono oltre due milioni di schizzi. Il film alla fine contò su più di 250mila immagini.
La voce di Biancaneve era di un’attrice italo-americana
Nel 1934 la diciannovenne italo-americana Adriana Caselotti diede la voce a Biancaneve. Suo padre era un insegnante di musica e sua madre era una cantante alla Royal Opera. La madre di Adriana è stata anche la prima insegnante della famosa cantante lirica Maria Callas. Disney era molto esigente, per il ruolo della voce di Biancaneve fu fatto un provino con oltre 150 ragazze tra cui Deanna Durbin (star del cinema hollywoodiano, attrice e cantante più popolare delle commedie musicali dello studio Universal Pictures). Disney fece firmare alla Caselotti un contratto che la vincolava a non prestare la sua voce in nessun altro film o programma radiofonico.
Altra curiosità sulla voce dei personaggi riguarda Sterling Holloway, inizialmente doveva interpretare la voce di Pisolo, fu poi scelto Pinto Colvig, lo stesso attore dietro le tipiche risatine di Pippo. Per la voce della regina e della strega fu invece chiesto a Lucille La Verne di recitare le parti senza la dentiera 😊. Sapevi anche che per il lungometraggio venne scritta una canzone poi mai apparsa nel film? Si chiamava Music in Your Soup. Sempre in merito alle canzoni originali del film, i compositori Frank Churchill e Larry Morey ne scrissero 25, nella versione definitiva ne furono però utilizzate solo 7.
Le sopracciglia dei nani riprendono quelle di Walt Disney, ma non tutte…
Tutti i nani di Biancaneve sono caratterizzati da sopracciglia sottili e di colore nero, esattamente le stesse del loro papà, Walt Disney; solo uno dei nani ha sopracciglia spesse e di colore bianco: Gongolo. A proposito dei nanetti, conosci i nomi dei sette nani?
La ballerina da cui presero spunto i disegnatori
La giovane ballerina Marge Champion fu la modella che aiutò gli animatori a dare al personaggio di Biancaneve dei movimenti quanto più realistici possibili. In seguito, Marge fu impiegata anche per altri personaggi Disney (la Fata dai capelli turchini di Pinocchio, Lady Marian di Robin Hood etc). Il primo marito di Marge, Art Babbitt, fu un grande animatore dei Walt Disney Studios, nonché creatore del famoso personaggio Pippo.
Biancaneve nella Hollywood Walk of Fame
Il 28 giugno 1987, Biancaneve è stato inserito nella Hollywood Walk of Fame con la sua stella. È uno dei pochi personaggi immaginari a ricevere questo onore insieme a Topolino, Paperino e Winnie the Pooh. La sua stella si trova al 6910 di Hollywood Boulevard, di fronte al Grauman’s Chinese Theatre.
Biancaneve e i sette nani. Onorificenze speciali
Nel 1939, in occasione dell’11 ° Academy Awards, per Biancaneve e i sette nani Walt Disney vinse il Premio oscar onorario. Il film ricevette la riconoscenza per essersi dimostrato “un’importante innovazione cinematografica che ha incantato milioni di persone e aperto la strada a un nuovo grande campo di intrattenimento”. Disney fu premiato da Shirley Temple con una statuetta a grandezza naturale e sette in miniatura.