Una ricerca presentata in occasione della conferenza annuale della North American Menopause Society (NAMS) ha confermato che i cambiamenti nella dieta possono avere un effetto significativo sui crampi mestruali (dismenorrea). Secondo lo studio, carne, olio, zuccheri, sale e caffè possono peggiorare i crampi mestruali, mentre i cibi contenenti acidi grassi omega-3 (come salmone, sardine, semi di lino e noci) possono alleviarli. I ricercatori hanno concentrato la loro analisi su un pubblico di adolescenti, quello per cui i crampi mestruali sono più comuni e spesso responsabili di diversi giorni di assenza da scuola.
Crampi mestruali. I cibi da evitare
Lo zucchero raffinato, i comuni oli da cucina, i grassi trans, i latticini, la carne rossa e lavorata, i cereali raffinati e l’alcol sono considerati alimenti altamente infiammatori. Si pensa che questi causino un aumento del rilascio di prostaglandine, il cui rilascio elevato è associato a dismenorrea dovuta all’aumentata vasocostrizione dei vasi sanguigni che alimentano la muscolatura uterina, con conseguente crampo uterino dovuto alla diminuzione del flusso sanguigno. Si sospetta che l’adesione a una dieta antinfiammatoria possa mitigare l’aumento delle prostaglandine. Lo studio ha altresì rilevato che le persone che seguivano una dieta vegana o vegetale manifestavano livelli più bassi di infiammazione con meno probabilità di provare dolore mestruale. (fonte)
Prima di provare a modificare la propria dieta, come per qualsiasi problema di salute, è sempre opportuno parlarne con il medico curante, così da escludere eventuali cause alla base dei crampi mestruali, come ad esempio l’endometriosi.