Ultimo aggiornamento: 16/04/2024
Sai che alcuni cibi potrebbero potenziare il tuo cervello e aiutarti a memorizzare meglio i compiti che svolgiamo quotidianamente? Ci sono diversi cibi noti per il loro potere di supportare la funzione cerebrale, uno di questi è il wasabi (Eutrema japonicum Koidz)
Cos’è il wasabi?
Il wasabi è una radice verde piccante originaria del Giappone, noto anche come ravanello giapponese, da cui si ricava un condimento molto usato nei pasti giapponesi, in particolare con il sushi e il sashimi e, più in generale, a secondi piatti di carne o pesce, ma anche alle verdure). Il suo sapore è simile al rafano, ma ha una piccantezza più intensa (dovuta a composti chiamati isotiocianati) e ha un aroma unico. Il wasabi fresco viene grattugiato in una specie di grattugia speciale chiamata “oshizutsu” proprio prima di essere consumato, poiché il suo sapore si perde rapidamente dopo essere stato esposto all’aria.
Il wasabi per aiutare la memoria
Una recente ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nutrients, ha dimostrato che il wasabi potrebbe aiutare a sostenere le prestazioni cognitive, in particolare negli adulti più anziani. Il wasabi avrebbe funzioni antiossidanti e antinfiammatorie, ha dichiarato Rui Nouchi, ricercatore in psicologia e neuroscienze presso l’Università di Tohoku in Giappone e primo autore dello studio.
La ricerca ha visto coinvolti 72 volontari giapponesi di età compresa tra 60 e 80 anni che sono stati divisi in due gruppi: uno ha assunto compresse di wasabi, mentre l’altro ha ricevuto un placebo. Dopo tre mesi di studio, sono stati effettuati test cognitivi standardizzati per valutare la velocità di elaborazione mentale, l’attenzione, la memoria a breve termine, la memoria e altre funzioni cognitive. I risultati hanno mostrato che il gruppo che ha assunto il wasabi ha ottenuto significativamente migliori prestazioni nella memoria episodica e nella memoria di lavoro rispetto al gruppo del placebo.
Questo miglioramento potrebbe essere dovuto a un composto chimico naturalmente presente nel wasabi chiamato 6-metilsulfonil esiltiocianato (6-MSITC), composto che avrebbe proprietà antiossidanti e antinfiammatorie ma che si trova solo nel wasabi puro prodotto dalla radice giapponese. Si ritiene che questo composto agisca sulla regione critica del cervello coinvolta nella memoria, l’ippocampo, riducendo l’infiammazione neuronale, proteggendo le cellule cerebrali dai danni ossidativi e rafforzando la connettività neurale. Tuttavia, va notato che il wasabi è costoso, quindi la maggior parte del wasabi servito nei ristoranti giapponesi è in realtà rafano colorato di verde.
Studi in provetta che coinvolgono cellule animali indicano che gli ITC presenti nel wasabi sopprimono le cellule e gli enzimi che promuovono l’infiammazione, tra cui la cicloossigenasi-2 (COX-2) e le citochine infiammatorie come le interleuchine e il fattore di necrosi tumorale (TNF) (Fonte), tuttavia mancano studi specifici che rendano più chiaro se gli effetti antinfiammatori del wasabi si applichino anche all’uomo.
Fonte foto apertura: Kevin Petit da Pixabay