Ultimo aggiornamento: 11/04/2024
Il colorante E120, conosciuto anche come carminio o cocciniglia, è un colorante rosso brillante ottenuto da insetti chiamati cocciniglie. È utilizzato in una vasta gamma di prodotti, tra cui caramelle, gelati, succhi di frutta, bibite, cosmetici e merendine. Un’applicazione famosa è nell’alchermes, un liquore tipico italiano, il cui nome ha radici arabiche che significano proprio “cocciniglia”. La presenza di questo ingrediente può sorprendere molti consumatori, considerando la sua origine animale e il suo impatto su diete specifiche, come quelle vegetariane o vegane.
Parlando di coloranti alimentari, è interessante notare che sono identificati da una convenzione di denominazione: la lettera “E” seguita da un numero che varia tra 100 e 199. Questo numero rappresenta il valore cromatico dell’elemento. Se vedi una lettera “A” o “B” seguita dal numero, come ad esempio E140A, indica una sotto-categoria specifica del colorante. Questo sistema di denominazione aiuta a categorizzare e identificare i diversi coloranti utilizzati nell’industria alimentare.
Colorante E120. Di cosa si tratta?
Questo colorante alimentare di origine animale (se sei vegana prendine nota) si ricava da un piccolo parassita che prende il nome di cocciniglia, in particolare dalle femmine della specie Dactylopius, Dactylopius coccus e della specie Kermes vermilio. Le specie di cocciniglia più diffuse nel nostro clima mediterraneo sono quella rosso forte (Aonidiella aurantii) e la cocciniglia cotonosa-solcata (Icerya purchasi), facilmente riconoscibile per la produzione di una muffa bianca che ricopre la superficie delle foglie prese di mira. Se anche le tue piante sono infestate dalla cocciniglia leggi i rimedi per la cocciniglia.
L’uso della cocciniglia per ricavare il colorante rosso risale all’antichità, quando diversi popoli utilizzavano il liquido nella tintura di stoffe e nei colori per affreschi e quadri.
L’insetto ha la particolarità di secernere un liquido pastoso dal colore rosso intenso che utilizza per difendersi dai predatori, ed è proprio questo liquido che, una volta estratto dal corpo dell’animale, diventa colorante E120. Per produrre 1kg di questo colorante è necessario “sacrificare” circa 155mila insetti dai quali, attraverso un determinato processo (idrolisi enzimatica), viene estratto l’acido carminico (da qui il termine rosso carminio), ovvero la molecola che conferisce il colore rosso al liquido prodotto dalla cocciniglia. Rispetto ad altri processi di estrazione, l’idrolisi enzimatica dovrebbe garantire un prodotto in grado di scatenare meno allergie, eliminando gran parte delle proteine degli insetti che potrebbero contaminare il colorante E120.
Purtroppo non si tratta di una tecnica sempre applicata, spesso si estrae il colorante immergendo gli insetti in acqua calda, poi esponendoli a una fonte di calore in grado di essiccarli a circa il 30 per cento del loro peso corporeo.
A riguardo delle allergie al colorante E120 c’è da dire che, poiché si tratta di una colorazione che è ampiamente usata come additivo alimentare, ma anche come eccipiente farmaceutico e nella composizione di numerosi prodotti cosmetici, non è sorprendente che le reazioni allergiche possono manifestarsi sia tramite ingestione che per contatto cutaneo diretto, a tal proposito, diverse categorie pro-consumatori si sono nel tempo battute affinché l’uso del colorante nei prodotti venisse esplicitamente riportato in etichetta. Attraverso la miscelazione con altre componenti, dal colorante E120 rosso si ricavano anche altre tonalità di colore: arancione, viola e rosa. Il colorante e120 fa male?