Studiosi del Babraham Institute presso l’Università di Cambridge, prendendo spunto da un lavoro del Nobel giapponese Shinya Yamanaka, hanno messo a punto un metodo di biologia rigenerativa capace di ringiovanire le cellule della pelle. La ricerca, pubblicata sulla rivista eLife, ha dato modo ai ricercatori di trasformare alcune tipologie di cellule dell’epidermide in cellule staminali, conservando le loro naturali funzionalità, superando così il problema della cancellazione totale dell’identità cellulare interrompendo la riprogrammazione in parte del processo; un risultato promettente anche se ancora allo stadio di ricerca iniziale, ma che dai primi risultati ha dimostrato di poter potenzialmente riavvolgere l’orologio biologico cellulare di circa 30 anni.
Secondo quanto affermato dai ricercatori, questa ricerca servirà in primo luogo per individuare nuove cure per far fronte a malattie legate all’invecchiamento, si è infatti osservato che il metodo sviluppato riesce in qualche modo a interagire anche con specifici geni legati a malattie dell’invecchiamento, si è ad esempio appurato un cambiamento nel gene APBA2, associato anche all’Alzheimer, e nel MAF associato a casi di cataratta congenita isolata.
Nel 2007, Shinya Yamanaka è stato il primo scienziato a trasformare cellule normali con funzionalità specifiche, in staminali con la speciale capacità di svilupparsi in qualsiasi tipo di cellula. L’intero processo di riprogrammazione delle cellule staminali impiega circa 50 giorni, impiegando quattro molecole chiave chiamate fattori Yamanaka.