Un elevato consumo di carne rossa è stato più volte collegato all’insorgenza di malattie cardiache, ora una nuova ricerca volta a comprenderne il motivo, ha rivelato che potrebbe avere a che fare con il modo in cui i nostri microbi intestinali rispondono alla digestione, nello specifico i microbi intestinali trasformano la L-carnitina, un nutriente molto presente nella carne rossa e in altri prodotti animali, in trimetilammina-N-ossido (TMAO), una molecola che favorisce l’aterosclerosi, la coagulazione del sangue, malattie renali croniche e di diabete di tipo 2.
Gli studi ora stanno cercando di fare luce sul fatto che la TMAO e i metaboliti correlati derivati dalla L-carnitina possano contribuire a mettere in relazione il consumo di carne rossa con il rischio cardiovascolare e in che misura possano contribuire a tale rischio,
Meng Wang, coautore della ricerca ha dichiarato: “La maggior parte dell’attenzione sull’assunzione di carne rossa e sulla salute si è concentrata sui grassi saturi della dieta e sui livelli di colesterolo nel sangue… sulla base dei risultati da noi ottenuti, potrebbero essere utili nuove ricerche volte a verificare le interazioni tra la carne rossa e il microbioma intestinale, così da capire meglio come ridurre il rischio cardiovascolare”.
I ricercatori hanno messo in relazione il rischio di malattie cardiovascolari tra i partecipanti allo studio che mangiavano diverse quantità di alimenti di origine animale. Hanno così scoperto che consumare più carne, soprattutto rossa e lavorata, era legato a un rischio maggiore di aterosclerosi. Fonte