Ingegneri della Washington University in St. Louis hanno messo a punto un materiale capace di filtrare l’acqua sporca e renderla potabile. Si tratta di un prototipo a basso costo, documentato in un articolo apparso sul magazine Advanced Materials, che sfrutta le capacità del grafene e l’energia solare. Il sogno degli studiosi è quello di riuscire a commercializzare il dispositivo nei paesi in via di sviluppo e riuscire così a rendere potabile qualunque forma d’acqua. Srikanth Singamaneni, uno dei professori che ha collaborato fattivamente alla nascita del materiale, ha dichiarato: “Ci auguriamo che nei paesi dove c’è abbastanza luce solare, come l’India, si sarà presto in grado di prendere un po’ acqua sporca, farla evaporare utilizzando il nostro materiale e ottenere acqua potabile“.
Il materiale, leggero, robusto e flessibile funziona mediante due strati, uno composto da nanocellulosa pura che agisce come una spugna, assorbe l’acqua e la spinge verso un secondo strato, formato da ossido di grafite, che assorbe la luce del sole e genera calore facendo evaporare l’acqua espellendo batteri e agenti inquinanti.
Singamaneni spiega che di questo materiale se ne potrebbero produrre tonnellate: “entrambi i materiali impiegati sono presenti in natura in larga scala“.