Oggigiorno, parlare di zanzare non significa più semplicemente riferirsi a un fastidioso prurito che si attenua dopo qualche minuto. Questi piccoli insetti, infatti, sono sempre più spesso portatori di malattie potenzialmente letali, come la dengue, la febbre gialla e il virus Zika.
La dengue, in particolare, ha visto un aumento significativo dei casi a causa dei cambiamenti climatici e della crescita urbana che favoriscono la proliferazione delle zanzare Aedes.
Secondo i dati divulgati dall’OMS, ogni anno oltre 400.000 persone muoiono a causa della malaria trasmessa dalle zanzare, un dato che rende questo piccolo insetto uno dei più mortali per l’essere umano. Sai a cosa servono le zanzare?
Questi dati sottolineano l’importanza di continuare a investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie e strategie per combattere le malattie trasmesse dalle zanzare, che rimangono una delle principali cause di mortalità a livello globale. Tra le numerose ricerche spicca quella di un gruppo di scienziati dell’UC Santa Barbara, pubblicata sulla rivista Nature. Lo studio analizza come la zanzara rintracci il calore emesso dal corpo umano grazie agli infrarossi, combinandolo con la capacità di riconoscere l’anidride carbonica, l’umidità emessa dal corpo e, sebbene limitata, la vista.
“La zanzara che studiamo, Aedes aegypti, è eccezionalmente abile nel trovare ospiti umani”, ha affermato Nicolas DeBeaubien, coautore principale dello studio.
Le zanzare hanno una vista limitata e un rapido movimento dell’uomo può confondere i segnali chimici emessi dal corpo umano. Ma come fanno allora le zanzare a colpirci quasi sempre senza problemi? La ricerca ha scoperto che, entro un raggio di 10 cm, questi insetti sono in grado di rilevare il calore emesso dalla nostra pelle, grazie a una sorta di sensore biologico capace di captare gli infrarossi. Scopri i rimedi naturali per tenere lontane le zanzare.
Come fanno a pungergi le zanzare? Il test
Per arrivare a questa conclusione, gli studiosi hanno messo delle zanzare femmine (quelle che attaccano l’uomo) in una gabbia, misurando la loro attività di ricerca dell’ospite in due zone. Ogni zona è stata esposta agli odori umani e alla CO2 nella stessa concentrazione che espiriamo. Tuttavia, solo una zona è stata esposta anche agli infrarossi provenienti da una fonte a temperatura cutanea. Una barriera separava la fonte dalla camera, impedendo lo scambio di calore tramite conduzione e convezione. Gli scienziati hanno quindi contato quante zanzare hanno iniziato a sondare come se stessero cercando una vena ricca di sangue.
Si è constatato che una sorgente di calore di 34ºC – tipicamente la temperatura media della nostra pelle – ha praticamente raddoppiato l’attività di ricerca dell’ospite da parte degli insetti, e questo effetto si mantiene fino a circa 70 cm di distanza.
Secondo gli autori dello studio, il calore generato dal nostro corpo, che emette segnali infrarossi, potrebbe attivare determinati neuroni nella zanzara, in particolare quelli situati sulle punte delle antenne e attivati da alcune proteine, tra cui una nota come TRPA1. Il riscaldamento attiva questi neuroni, permettendo alle zanzare di rilevare la radiazione in modo indiretto.
L’eliminazione di TRPA1 ha ridotto drasticamente la sensibilità delle zanzare agli infrarossi. Questa scoperta potrebbe offrire un modo per migliorare i metodi di soppressione delle popolazioni di zanzare, sviluppando trappole più efficaci.
Gli abiti larghi ci proteggono dalle zanzare
I risultati aiutano anche a spiegare perché gli abiti larghi sono particolarmente efficaci nel prevenire le punture degli insetti; permettono infatti agli infrarossi emessi dalla pelle di dissiparsi tra la cute e i tessuti, rendendo così più difficile alle zanzare rilevarli.