La stitichezza è uno dei disturbi gastrointestinali più diffusi, interessando circa il 14% della popolazione globale. Un recente studio ha evidenziato che la frequenza delle evacuazioni di una persona è strettamente collegata al suo stato di salute complessivo. Un’altra ricerca pubblicata sull’American Journal of Physiology-Heart and Circulatory Physiology ha inoltre rivelato che la stitichezza rappresenta un fattore di rischio spesso trascurato per malattie cardiovascolari, come infarti, insufficienza cardiaca e ictus, con un rischio aumentato di due o tre volte rispetto alla norma.

Questo studio, condotto dai ricercatori della Monash University in Australia, ha esaminato i dati sanitari di 400.000 persone raccolti dalla UK BioBank. Francine Marques, una delle principali autrici della ricerca, ha spiegato che sebbene i fattori di rischio tradizionali per le malattie cardiache, come ipertensione, obesità e fumo, siano ben noti, non sono sufficienti a spiegare completamente il verificarsi di eventi cardiaci importanti. La ricerca ha esplorato il ruolo potenziale della stitichezza come ulteriore fattore di rischio, portando a risultati preoccupanti.

Un altro elemento emerso dallo studio è una possibile componente genetica. La biologa Letician Camargo Tavares, co-autrice della ricerca, ha identificato significative correlazioni genetiche tra la stitichezza e diverse patologie cardiovascolari. Questo suggerisce l’esistenza di fattori genetici comuni che potrebbero influenzare entrambe le condizioni.

Sebbene questi risultati siano allarmanti, sono necessarie ulteriori indagini per comprendere appieno l’impatto della stitichezza cronica sul sistema cardiovascolare a lungo termine. La ricerca indica che una percentuale rilevante della popolazione potrebbe essere a rischio maggiore di sviluppare malattie cardiache a causa della salute intestinale.

Stitichezza. Cause e rimedi naturali.

La stitichezza è un disturbo diffuso sia in Italia che a livello globale, colpendo circa il 15-20% della popolazione mondiale, con una prevalenza maggiore tra le donne e gli anziani. In Italia, si stima che tra il 12% e il 15% degli adulti soffra di stipsi cronica, una condizione che ha un impatto significativo sulla qualità della vita e che comporta costi elevati per il sistema sanitario​.
Le cause della stipsi sono multifattoriali e includono uno stile di vita sedentario, una dieta povera di fibre, cambiamenti nelle abitudini quotidiane, e l’uso di alcuni farmaci. Tra le soluzioni, l’adozione di una dieta ricca di fibre (verdure, kiwi, prugne e fichi, legumi e cereali integrali aiutano ad aumentare il volume delle feci e a facilitare il transito intestinale​) e un’adeguata idratazione (gli esperti consigliano di bere almeno 8 bicchieri d’acqua al giorno​) sono raccomandate, insieme a un moderato esercizio fisico​ (fonte).

Alcuni rimedi erboristici come il tè di finocchio, malva, o semi di psyllium possono aiutare a rilassare i muscoli intestinali e favorire l’evacuazione​ (fonte). Anche l’olio d’oliva e l’olio di semi di lino possono lubrificare l’intestino e facilitare il passaggio delle feci. Può essere utile assumere un cucchiaio di olio d’oliva al mattino a digiuno, così come integrare alla propria alimentazione probiotici come yogurt, kefir o integratori specifici può aiutare a riequilibrare la flora intestinale, migliorando la regolarità (fonte).

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