Ultimo aggiornamento: 16/04/2024

La pratica dello yoga richiede una scarsa attrezzatura, poiché la maggior parte dei movimenti viene fatto a corpo libero. Tuttavia, è necessario utilizzare un elemento imprescindibile: il tappetino.

Se si va a controllare nei vari store presenti online o nei negozi fisici, si scopre che sul mercato ne esiste una varietà di assortimento davvero grande. Difatti, i tappetini da yoga non sono tutti uguali ma si differenziano per lo spessore, la trama e la capacità di non far scivolare il praticante.

Alcuni presentano anche delle linee sulla superficie che indicano dove posizionare mani e piedi.

Scegliere un tappetino di qualità

I nuovi praticanti sono tentati spesso di scegliere l’opzione di tappetino più economica disponibile sul mercato. Questo accade un po’ perché non conoscono la funzionalità del materiale, e un po’ perché pensano non esistano delle differenze tra i dispositivi. Per migliorare nella pratica, invece, è importante avere una buona presa fisica, oltre che mentale, delle posizioni e il tappetino è fondamentale in questo.

Partiamo dallo spessore: questo influisce sul comfort e sulla stabilità della pratica, poiché offre diversi modelli di ammortizzazione, che cambiano a seconda delle proprie esigenze. Pertanto, ad esempio, chi soffre di ginocchia sensibili o ha bisogno di un sostegno extra, deve orientarsi verso un tappetino più spesso.

D’altra parte, un tappetino più sottile è pratico da portare anche in viaggio, visto che occupa meno spazio e, al contempo, insegna al praticante un migliore equilibrio durante le posizioni, dato che la superficie quasi pareggia il pavimento.

A variare può essere anche la texture, porosa o liscia, nonché gli elementi decorativi che spesso aiutano nella pratica. Una superficie liscia permette una maggiore fluidità tra le pose, mentre una texture porosa frena e assicura grip nelle pose più impegnative.

I tappetini impreziositi da linee e tratteggi sono studiati per aiutare i praticanti a posizionare gli arti senza compromettere la postura. Chi pratica da solo in casa, senza l’aiuto di un’insegnante può sbagliare la posizione per inesperienza; grazie alle linee presenti sul tappetino questa evenienza viene di fatto eliminata.

Tenere in considerazione anche il materiale

Un’altra questione che spesso solleva dubbi in fase di acquisto riguarda il materiale del tappetino. Per questi dispositivi vengono usati diversi materiali, tra cui il PVC, la gomma o le fibre naturali, perlopiù juta o il cotone.

Ogni materiale ha le sue caratteristiche uniche ma per iniziare si tende a prediligere il PVC o il poliuretano, parente della gomma naturale. I tappetini in PVC sono resistenti e adatti a tutti i tipi di pratiche yoga ma hanno una corposità artificiosa capace di infastidire.

I modelli in gomma naturale offrono un grande grip e sono ecologici. Ciò significa, che possono essere riciclati senza impattare sull’ambiente. Altresì, hanno una superficie che non permette ai piedi o alle mani sudate di scivolare, e di evitare delle cadute e potenziali danni alle articolazioni, poiché assorbono le particelle di sudore che si depositano sulla superficie.

Infine, i tappetini in cotone o in juta sono usati dai praticanti esperti, i quali non necessitano più di avere una superficie che aiuti nei movimenti, e vantano sicurezza nelle posizioni, acquisita in anni di allenamenti quotidiani.

Foto di apertura: Irina L da Pixabay

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