Ultimo aggiornamento: 16/04/2024
Lo Jostaberry è una fantastica pianta ibrida nata dall’incrocio tra ribes nero e uva spina. Molto facile da coltivare, è capace di dare vita a frutti davvero deliziosi.
I primi ibridi dello Jostaberry furono prodotti nel 1883 nello Yorkshire con l’obiettivo di dare vita a una pianta dal frutto gustoso ma senza le classiche spine del ribes. Tuttavia le prime specie, sebbene crebbero forti e in salute, non diedero vita a nessun frutto. Ci vorrà il 1950 per avere in Germania le prime piante in grado di fruttificare, ed è proprio dalla lingua tedesca che deriva il termine Jostaberry, in particolare dal termine Johannisbeere che sta a indicare il ribes e Stachelbeere (uva spina). Lo Jostaberry è stato commercializzato per la prima volta nel 1977.
Le piante sono forti, vigorose ed estremamente resistenti al freddo e alle malattie, possono crescere fino a 2 metri di altezza e sono completamente prive di spine, così da poter essere agevolmente potate e raccoglierne facilmente i frutti. Un singolo impianto di questa pianta, che si presenta sotto forma di arbusto di rami legnosi, con foglie caduche verde scuro, può arrivare a produrre fino a 5Kg di frutti.
Questo pianta fruttifica copiosamente a partire da fine di giugno, dando vita a bacche molto simili a quelle dell’uva spina (dalla colorazione nero-violacea). Succosissime, a piena maturazione il loro sapore è dolciastro e aromatico e ricorda molto il ribes nero, con i frutti ancora verdi, invece, il sapore è molto più simile a quello dell’uva spina.
Le bacche sono ottime da consumare fresche, oppure per preparare ottime marmellate. Così come tutti i frutti “scuri” anche questo è ricchissimo di vitamina C, ma anche di sali minerali, pectina (leggi come fare la pectina in casa) e antocianine, il che lo rendono un super frutto con funzioni antibatteriche e in grado di rafforzare le difese immunitarie.
Come coltivare lo Jostaberry
La pianta, entro limiti ragionevoli, prospera in quasi qualsiasi terreno ma, come l’uva spina, predilige terreni fertili, leggermente acidi, ben drenati e quindi privi di ristagni idrici. Se la coltivi in serie, è opportuno distanziare le piantine una dall’altra di almeno 180cm. In zone molto calde, sarebbe opportuno posizionare le piantine dove godranno dell’ombra pomeridiana.
La potatura è abbastanza semplice, durante l’inverno basta rimuovere per meta o due terzi della loro lunghezza i germogli più vecchi di un anno, partendo dal basso della pianta, cercando di creare spazio in modo da permette alla pianta di respirare e accogliere quanta più luce possibile. Su una pianta matura che sta producendo molti frutti è consigliabile il diradamento dei rami all’inizio di maggio, con contestuale rimozione di alcuni dei frutticini, in questo modo si raccoglieranno frutti di dimensione e qualità migliori.
A fine inverno o inizio primavera si può fertilizzare la pianta con un prodotto ad alto contenuto di potassio, oppure procedere con una leggera spolverata di solfato di potassio. Meglio evitare di usare un fertilizzante ad alto contenuto di azoto, si promuoverebbe la crescita della pianta a discapito dei frutti.
Le piante di Jostaberry sono resistenti a molti parassiti e malattie. Uno dei principali vantaggi di questa pianta è che è completamente immune dalla muffa, che invece attacca l’uva spina; è anche resistente agli acari che sovente attaccano il ribes nero.
Foto di apertura di Michaela Wenzler da Pixabay