Ultimo aggiornamento: 18/04/2024
La patata è la regina indiscussa delle cucine, originaria dell’America meridionale (Bolivia, Perù e Messico) arrivò in Europa dopo la scoperta del nuovo continente. Di varietà di patate se ne contano oltre 3mila, anche se solo un centinaio risultano commestibili.
Fonte di sali minerali – in primis potassio (una patata al forno con la buccia ne contiene il doppio rispetto a una banana) – la patata non venne inizialmente utilizzata in ambito culinario, fu ad esempio per via di una forte carestia del 1663, che in Irlanda si iniziò a consumarla a tavola; nel nostro Paese la patata arrivò nella seconda parte del XVI secolo per merito dei padri Carmelitani scalzi. Nel tempo la patata acquisì sempre più valore fino a diventare uno degli ingredienti più preparati al mondo, soprattutto le patatine fritte che troneggiano nei fast food dell’intero pianeta.
Le patate si distinguono in diverse varietà, e due delle più comuni sono quelle a pasta gialla e a pasta bianca. Questa distinzione si riferisce alla consistenza e alla texture della polpa della patata quando è cotta. Le patate a pasta gialla sono generalmente più soda e mantengono la loro forma durante la cottura. Questo le rende ideali per insalate di patate, fritture e preparazioni in cui è preferibile che il tubero mantenga la sua struttura, come nel caso delle cotture in cui la patata viene cotta intera o a pezzi. La consistenza soda delle patate a pasta gialla le rende anche ottime per essere grigliate o bollite.
D’altra parte, le patate a pasta bianca sono più morbide e si sfaldano facilmente quando vengono cotte. Queste patate sono preferite per preparazioni come purè di patate, crocchette e gnocchi, dove una consistenza più morbida e sfarinata è desiderata. La loro polpa morbida le rende ideali anche per zuppe e stufati, poiché si disfano facilmente, contribuendo a dare cremosità alla preparazione.
La scelta tra patate a pasta gialla e a pasta bianca dipende dall’uso che se ne vuole fare in cucina e dalla consistenza desiderata della preparazione finale. Entrambe le varietà offrono caratteristiche uniche che le rendono adatte a diversi tipi di piatti e cucine.
La patata è una verdura?
Quando cuciniamo e prepariamo le patate, spesso le trattiamo come se fossero verdure, ma in realtà sono parte della famiglia delle solanacee e costituiscono un tubero commestibile. Le solanacee includono anche piante come pomodori, peperoni e melanzane. Le patate, a differenza delle vere verdure che sono parte della pianta sopra il suolo, crescono sotto terra come tuberi.
Allo stesso modo, ci sono altri tuberi che comunemente utilizziamo in cucina e che spesso consideriamo come verdure, ma che in realtà sono parte ingrossata delle radici delle piante. Ad esempio, la barbabietola rossa, le carote viola, lo zenzero e il sedano rapa sono tutti esempi di tuberi che vengono cucinati e consumati come verdure, ma che appartengono a diverse famiglie botaniche e crescono sotto terra. In sostanza, mentre comunemente ci riferiamo a queste piante come “verdure” per comodità culinaria, è importante ricordare la loro vera natura botanica e le differenze tra i vari tipi di prodotti che utilizziamo in cucina.
Valori nutrizionali delle patate
Dal punto di vista nutrizionale la patata è molto più simile a un primo piatto di pasta o riso che a un contorno di verdure; a differenza di pasta e pane non contiene glutine ma è un’importante fonte di carboidrati, in particolare di amido (carboidrato complesso).
Nella buccia delle patate si nasconde molta fibra, ma anche vitamine e minerali, ecco perché si consiglia di cuocerle per quanto possibile con la buccia e di eliminare quest’ultima solo a cottura avvenuta. In uno studio che ha preso in esame 38 alimenti, tra cui riso e pane integrale, le patate sono risultate essere il cibo con il maggiore indice di sazietà, con i partecipanti alla ricerca che hanno riferito di sentirsi più sazi dopo aver consumato patate e mangiato meno due 2 ore dopo averle consumate.