L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS ha rivisto la classificazione del talco, spostandolo dalla categoria 2B alla categoria 2A, la stessa del glifosato, classificandolo come “probabilmente cancerogeno” per gli esseri umani. Questa decisione si basa su una combinazione di prove limitate che suggeriscono un legame con il cancro ovarico e prove sufficienti di cancerogenicità nei ratti.
Cos’è il talco e dove si trova
Il talco è un minerale naturale utilizzato principalmente per produrre borotalco per bambini e altri prodotti cosmetici. L’esposizione al talco avviene soprattutto durante l’estrazione, la lavorazione e l’utilizzo di tali prodotti.
Secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), organismo intergovernativo facente parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite, numerosi studi hanno indicato un aumento del rischio di cancro alle ovaie nelle donne che usano talco sui genitali. I risultati, elaborati da un gruppo di 29 scienziati provenienti da 13 paesi, sono stati riassunti in un articolo pubblicato su The Lancet Oncology (5 luglio 2024) e saranno descritti in dettaglio nel Volume 136 dei Monografie IARC, previsto per il 2025.
Sempre secondo l’IARC, in animali da esperimento, il trattamento con talco ha causato un aumento dell’incidenza di neoplasie maligne nelle femmine (midollo surrenale e polmone) e una combinazione di neoplasie benigne e maligne nei maschi (midollo surrenale) di una singola specie (ratto). La IARC ha inserito il talco nel gruppo 2A, il secondo livello più alto di certezza che una sostanza possa causare il cancro.
Tuttavia, c’è la possibilità che il talco utilizzato in alcuni studi fosse contaminato da amianto, un noto cancerogeno.
Kevin McConway, uno statistico dell’Open University del Regno Unito, ha avvertito che l’interpretazione dell’annuncio potrebbe essere fuorviante. Egli sottolinea che gli studi osservazionali non possono stabilire un nesso di causalità certo tra l’uso del talco e il cancro.
L’annuncio dell’OMS arriva poco dopo che Johnson & Johnson ha accettato di pagare 700 milioni di dollari per risolvere accuse relative alla sicurezza dei suoi prodotti a base di talco, nonostante non abbia ammesso alcun illecito. Nel 2020, l’azienda aveva ritirato il talco dal mercato nordamericano.
Secondo numerosi esperti, sebbene l’annuncio dell’OMS sollevi preoccupazioni significative, è essenziale interpretare i risultati con cautela. Le prove attuali non sono sufficienti per stabilire un collegamento causale definitivo tra l’uso del talco e il cancro nelle persone.