Ultimo aggiornamento: 16/04/2024
L’otturazione dentale è una procedura impiegata dai dentisti per riempire il dente danneggiato da carie e ripristinare la sua struttura e integrità.
Si tratta, dunque, di una procedura espletata esclusivamente quando un dente viene aggredito dalla carie e il danneggiamento da questa procurato non è così grave da richiedere procedure più invasive come la devitalizzazione o l’estrazione, per cui si renderebbe necessario anche l’utilizzo dell’anestesia locale.
L’otturazione, di fatto, non è una procedura dolorosa e, di per sé, non richiede che la parte venga addormentata per sollevare il paziente dalle sofferenze dell’intervento.
Questa rappresenta la parte conclusiva di un trattamento di rimozione della carie, pertanto, prima di otturare il dente, il dentista procede con la pulizia del dente dalla carie e la disinfezione della parte colpita, in modo da evitare il riformarsi o l’avanzamento dei batteri sotto l’otturazione.
Chiaramente, nei casi in cui la carie fosse troppo profonda, come per la devitalizzazione, si rende necessario eseguire l’anestesia locale.
Eseguita la pulizia del dente, il dentista tappa i canalicoli e le fessure che i batteri hanno esoro con un composto necessario a ripristinare la morfologia del dente e proteggerlo da attacchi successivi.
Quando viene effettuata una otturazione?
L’otturazione, come ampiamente accennato, ha una funzione di chiusura del dente scavato dalla carie o scheggiato da traumi.
Si rende necessaria, quindi, per alleviare il mal di denti, otturare i canali dove risiedeva il nervo del dente, estratto durante una devitalizzazione, coprire eventuali scheggiature, sigillare eventuali spazi rotti, per evitare attacchi batterici e in seguito alla rimozione della carie.
L’ampiezza e la durata dell’intervento dipendono da quanto il dente sia stato danneggiato. Se la carie è superficiale, la rimozione sarà semplice e anche la fase di otturazione molto rapida. Diversamente, se si rende necessario devitalizzare il dente, la procedura sarà più lunga, complessa e richiederà diversi passaggi, anche in più sedute.
Come avviene l’otturazione
Quando la carie è piuttosto avanzata e profonda, il dentista dovrà effettuare l’intervento in anestesia locale, in modo da non arrecare dolore al paziente.
La procedura è piuttosto lineare e prevede cinque passaggi principali. In primo luogo, viene effettuata una visita diagnostica, utile al dentista per appurare la gravità della carie, la profondità della lesione, anche col supporto di una radiografia della parte interessata.
Se la carie ha lesionato il dente in profondità, il dentista procede con l’anestesia locale, utile ad addormentare la parte dove dovrà intervenire e limitare il dolore al paziente.
Dopo una piccola attesa necessaria a far attecchire l’anestesia, il dentista procederà alla rimozione della carie attraverso particolari frese.
Infine, rimossa la carie e disinfettato il dente, questo verrà chiuso con particolari amalgame o resine, in modo da ridare al dente l’aspetto originario.
Il processo di solidificazione dell’otturazione è molto rapido e, una volta riempito il dente, il dentista procede con la limatura della stessa per ridare al dente la morfologia originaria ed evitare, in questo modo, possibili problemi di masticazione.
È importante, prima di procedere al trattamento, avvertire il dentista a proposito di eventuali allergie che possono riguardare l’anestesia, come l’allergia al lattice o al nichel o diverse altre che lui stesso potrà richiedere.
Foto apertura di JOSEPH SHOHMELIAN da Pixabay