Ultimo aggiornamento: 03/04/2024
Alcune persone hanno un olfatto particolarmente sviluppato e capace di captare gli odori più flebili, ma si tratta di una dote naturale oppure di un “potere” che per possederlo ci si può allenare?
L’iperosmia, un’esagerata sensibilità dell’olfatto che dà modo di captare odori che generalmente non vengono avvertiti, può essere dovuta a una predisposizione genetica o a condizioni rare; alcune persone possono però anche adoperarsi per sviluppare l’olfatto, si pensi ai sommelier o ai profumieri che si “allenano” per essere in grado di riconoscere molti odori unici.
Olfatto molto sviluppato. Cosa dice la scienza?
Alcuni studi hanno appurato che l’iperosmia può essere scatenata da diversi fattori: patologie particolari, forti emicranie, carenza di ormoni e assunzione di specifici farmaci. Alcune ricerche hanno anche dimostrato che alcune mutazioni e condizioni genetiche come la sovraespressione del gene KAL1 – che produce una proteina chiamata anosmina-1 – sembrano controllare la crescita e il movimento delle cellule nervose coinvolte nell’elaborazione dell’olfatto. Un’altra ricerca ha anche dimostrato che la codifica genetica per una certa proteina che si lega agli odori e li aiuta a raggiungere i recettori dell’olfatto nel naso, varia all’interno delle popolazioni, quindi alcune persone possono naturalmente avere un senso dell’olfatto più sviluppato rispetto ad altre.
Anche la gravidanza può essere causa di un “super olfatto”, molte donne che rimangono incinte spesso affermano che certi odori diventano improvvisamente rivoltanti (fonte), soprattutto nel primo trimestre di gravidanza. Confrontando i risultati di oltre 50 studi su come la gravidanza altera il senso dell’olfatto, i ricercatori hanno concluso che, sebbene le donne incinte non avessero un’intensità dell’olfatto più elevata in generale, erano comunque più sensibili a determinati odori; tuttavia non sono state rivelate prove sufficienti per determinare se la loro capacità di identificare più odori in generale fosse realmente aumentata.
Una ricerca del 2019 mirava a scoprire se il cervello delle persone con olfatto super sviluppato funzionasse in modo diverso dal normale. I ricercatori hanno confrontato 25 uomini, che si consideravano dotati di un olfatto particolarmente sviluppato, con 20 uomini che hanno valutato la loro percezione degli odori nella normalità.
Utilizzando le scansioni cerebrali, i ricercatori hanno confrontato le aree del cervello preposti all’elaborazione degli odori, scoprendo una maggiore attività cerebrale in due aree chiave inerenti l’apprendimento e la memorizzazione degli odori. Gli studiosi non hanno però potuto appurare se questa condizione fosse dettata esclusivamente da un fattore genetico o da un normale percorso di crescita.
Altri studi hanno scoperto che la sensibilità a determinati odori, comprese le resine fenoliche come la formaldeide e l’odore di piridina simile ai crostacei nelle sostanze chimiche organiche, è collegata a esperienze negative, suggerendo che la sensibilità a questi odori si sviluppa sulla base di esperienze negative avute sul posto di lavoro – per esempio essere esposti a odori chimici durante le ore di lavoro.
L’odore è una potente arma che utilizziamo poco, può infatti fornire, magari inconsciamente, importanti informazioni sulla persone che ci troviamo dinanzi, basti pensare che una ricerca del 2015, condotta da ricercatori in Israele, ha scoperto che annusare i palmi delle mani dopo una stretta di mano, di solito entro 30 secondi dall’interazione, aiuterebbe le persone a captare stato di salute e compatibilità genetica dell’interlocutore. Annusare potrebbe anche offrire informazioni sullo stato emotivo delle persone, ad esempio se sono felici, tristi o impaurite.
I nostri antenati usavano adoperavano l’olfatto molto più di quanto facciamo noi afferma Jessica Freiherr, neuroscienziata della RWTH Aachen University, in Germania, e autrice di diversi studi sull’olfatto umano. Secondo la ricercatrice, il popolo moderno è “scollegato dal proprio naso… Ne abbiamo molto meno bisogno nella vita di tutti i giorni. E la nostra visione prevale sull’olfatto in molte situazioni”, eppure una ricerca del 2014 ha dimostrato che l’uomo è capace di distinguere almeno 1 trilione di odori diversi.
Anche le emozioni hanno un odore
In un esperimento pubblicato nel 2015 sulla rivista Chemical Senses, alcuni ricercatori hanno “catturato” il sudore di 16 uomini ai quali era stato chiesto di sostenere un test di matematica a tempo, comunicando poi loro, falsamente, di aver avuto un rendimento inferiore alla media. Come controllo, allo stesso campione di uomini è stato fatto ripetere il test senza vincoli di tempo, riferendo poi loro di aver ottenuto un punteggio in linea con la media, anche in questo caso è stato poi raccolto un campione di sudore.
Alcuni volontari hanno poi annusato i due campioni di sudore associando due diversi stati emotivi legati inevitabilmente alla gioia di aver ottenuto un risultato in linea con le aspettative o di aver fatto una figuraccia con un punteggio sotto la media.
Uno studio condotto da ricercatori della McGill University in Canada ha mappato l’immagine della struttura cerebrale e l’attività neurale di alcuni soggetti, dimostrando che annusare l’odore del corpo di un familiare attiva la corteccia prefrontale dorsomediale, una parte del cervello responsabile del senso di appartenenza alla famiglia.
La ricerca mostra che le persone – e le donne in particolare – preferiscono potenziali partner che sono in qualche modo geneticamente imparentati, ma non troppo legati. È sorprendente apprendere da alcuni studi che avere dei figli con qualcuno con un genotipo MHC troppo simile può portare ad aborti spontanei o comportare basso peso alla nascita.
Vuoi sembrare più giovane? Indossa un profumo al pompelmo rosa!
Alcuni profumi possono farci apparire più attraenti e finanche più giovani. In una ricerca che prevedeva di indovinare l’età delle donne mostrate nelle foto, i partecipanti hanno abbassato mediamente l’età di ben 6-10 anni nelle donne il cui odore ricordava quello del pompelmo rosa. Ma non solo, note speziate e floreali, facevano sembrare le donne più magre di quattro chili. (fonte)