Uno studio condotto presso l’Università di Granada ha evidenziato che sentirsi supportati e ascoltati dal proprio partner contribuisce a migliorare la salute fisica ed emotiva. Alcuni ricercatori della suddetta università, in collaborazione con docenti di altre università, hanno adattato e validato la “Perceived Responsiveness and Insensitivity Scale” (PRIS-SA), uno strumento in grado di misurare quanto una persona si sente compresa, valorizzata e accudita dal proprio partner. “Sentirsi compresi, convalidati e accuditi dal proprio partner è un pilastro fondamentale di una relazione sana e la percezione che il nostro partner risponda ai nostri bisogni emotivi influenza l’intimità e la stabilità a lungo termine” spiega Inmaculada Valor Segura, ricercatrice del Dipartimento di Psicologia Sociale dell’Università di Granada e una delle autrici dello studio.
Dagli studi emerge che la qualità delle relazioni influirebbe non solo sulla soddisfazione e stabilità emotiva, ma avrebbe anche un impatto significativo sulla salute generale e sul benessere; sentirsi compresi e sostenuti dal proprio compagno o compagna sarebbe fondamentale per una relazione sana, influenzandone l’intimità e la stabilità a lungo termine.
Perceived Responsiveness and Insensitivity Scale
La “Perceived Responsiveness and Insensitivity Scale” (PRIS-SA) è definita come il processo attraverso il quale una persona percepisce che il proprio partner risponde in modo comprensivo e di supporto alle sue esigenze essenziali. Una maggiore percezione della reattività del partner è associata a benefici personali significativi, come un maggiore benessere emotivo, una maggiore soddisfazione nella vita e una migliore qualità del sonno. Inoltre, è stata collegata a un’attività ormonale più sana, a livelli ridotti di ansia e sintomi depressivi e persino a un minor rischio di mortalità.
Nel contesto delle relazioni di coppia, una percezione elevata della reattività del partner favorisce il desiderio di stabilire una connessione più profonda, promuovendo fiducia e impegno reciproco. A lungo termine, diventa un fattore protettivo che facilita la comunicazione e la risoluzione dei conflitti. Al contrario, coloro che percepiscono livelli più elevati di insensibilità nel compagno/a di vita, tendono a sperimentare strategie inefficaci di risoluzione dei conflitti e orientamenti di attaccamento ansiosi o evitanti.
L’adottare tale strumento rappresenta un importante progresso per la psicologia delle relazioni, consentendo di ampliare la ricerca in diversi paesi e di esplorare come la reattività del partner possa influenzare la salute emotiva, la stabilità della relazione e altri aspetti del benessere individuale e relazionale. Inoltre, ha applicazioni pratiche in ambito clinico, permettendo a psicologi e terapeuti di valutare la qualità della comunicazione e del supporto emotivo nelle coppie, aiutando a identificare aree di miglioramento nella relazione e a progettare interventi più efficaci per rafforzare i legami emotivi. (fonte)