pesce in scatola

È stato pubblicato sulla scientifica Nutrients il risultato di una ricerca svolta dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, nell’ambito delle attività dell’Italian Institute for Planetary Health (IIPH), in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano.
Lo studio ha preso in esame il consumo di pesce in scatola, correlandolo al rischio di ammalarsi di tumore al colon retto. Dai dati elaborati ne è emerso che i soggetti presi in esame che consumavano almeno due porzioni a settimana di pesce in scatola sott’olio da 80 grammi, manifestavano una riduzione del 34% circa del rischio di ammalarsi di questa patologia.

Carlotta Franchi, ricercatrice del Dipartimento di politiche per la salute dell’Istituto Mario Negri e coordinatrice scientifica di IIPH spiega: “I risultati emersi dallo studio rappresentano un ulteriore passo avanti per sostenere che il consumo di pesce in scatola sott’olio può essere incluso all’interno di una dieta sana ed equilibrata, essendo minimamente processato, perché cotto a vapore, pulito, messo sott’olio e inscatolato senza conservanti. Le implicazioni per la salute pubblica possono essere molto rilevanti. Parliamo infatti di un tumore che presenta elevata incidenza e alta mortalità, sia nei Paesi ad alto reddito che in quelli a basso e medio reddito, e di un alimento sempre più consumato, grazie alla sua praticità e la sua accessibilità economica”. Fonte

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