Vitamina D a cosa serve

Ultimo aggiornamento: 29/09/2021

La vitamina D è prodotta dal nostro corpo come risposta all’esposizione al sole, può anche essere assorbita tramite integratori alimentare e da pochissimi cibi che ingeriamo (tra questi l’olio di fegato di merluzzo). Questa vitamina non è in realtà una vitamina, nonostante il nome è considerata un pro-ormone. Ciò che rende la vitamina D unica rispetto ad altre vitamine, è che quando il corpo riceve la vitamina D, trasforma la stessa in un ormone conosciuto come calcitriolo.

Si stima che l’esposizione solare controllata sulla pelle nuda per 5-10 minuti 2-3 volte a settimana permetta alla maggior parte delle persone di produrre sufficiente vitamina D; per ottenere la maggior quantità di vitamina D è necessario esporre un’area del corpo molto ampia, ad esempio la schiena, l’apporto di vitamina sarà molto più accentuato rispetto a piccole aree di esposizione solare come viso o braccia. Una nota, importante, se abbiamo una reale carenza di vitamina, rivolgiamoci sempre e comunque al supporto di un medico evitando qualunque soluzione “Fai da Te”.

Ci sono una serie di fattori che influenzano la quantità di vitamina D prodotta dal corpo quando questi è esposto alla luce solare: la quantità di vitamina D che si ottiene esponendo la pelle al sole dipende dall’ora del giorno in cui ci si espone (a metà giornate è l’ideale), dalla zona geografica in cui si vive (più si è vicini all’equatore, più facile sarà assorbire la luce necessaria alla produzione della vitamina D), dal colore della tua pelle (le pelli chiare rendono la produzione della vitamina D più immediata rispetta le pelli più scure).

Incidono anche l’altitudine (produci più vitamina D ad altitudini elevate), cielo nuvoloso (poca produzione), inquinamento dell’aria (l’aria inquinata assorbe gli UVB o li riflette nello spazio), esporsi davanti una vetrata (il vetro blocca tutti gli UVB).
La tua pelle può produrre vitamina D anche utilizzi un lettino abbronzante con lampade a bassa pressione. Valgono le medesime regole dell’esposizione alla luce solare. Alcuni recenti studi hanno appurato come una percentuale sostanziale della popolazione globale è carente di questa vitamina (fonte).

Vitamina D a cosa serve
Tutti i funghi contengono un po’ di vitamina D (gli unici vegetali a possederla). In modo similare agli esseri umani, i funghi producono naturalmente vitamina D in seguito all’esposizione alla luce solare.

Vitamina D, a cosa serve

Avere abbastanza vitamina D è importante per una serie di motivi, tra cui la salute di denti e ossa, salute del sistema immunitario e del sistema nervoso. Inoltre, la vitamina D è utile per regola i livelli di insulina, favorire la normale funzionalità polmonare e cardiovascolare, influenzare l’espressione di alcuni geni coinvolti nello sviluppo del cancro.

La vitamina D svolge un ruolo sostanziale nella regolazione del calcio e nel mantenimento dei livelli di fosforo nel sangue (fonte), due fattori che sono estremamente importanti per mantenere le ossa sane; abbiamo bisogno della vitamina D per assorbire il calcio nell’intestino e per recuperare il prezioso minerale che altrimenti verrebbe eliminato attraverso i reni. La carenza di vitamina D nei bambini può causare il rachitismo, negli adulti, invece, si manifesta come osteomalacia (scarsa densità ossea e debolezza muscolare) o osteoporosi (fonte)

Diversi studi hanno mostrato una relazione inversa tra le concentrazioni ematiche di vitamina D nel corpo e il rischio di diabete di tipo 2. Nelle persone con diabete di tipo 2, livelli insufficienti di vitamina D possono influenzare negativamente la secrezione di insulina e la tolleranza al glucosio. La carenza di vitamina D è stata anche associata ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari e ipertensione (fonte)

Una studio pubblicato sul FASEB Journal ha dimostrato che la la vitamina D è in grado di agire direttamente sul gene TPH2 trasformando il triptofano in serotonina, l’ormone che regola anche il nostro umore. A tal proposito, Michael Holick, M.D., autore di The Vitamin D Solution, afferma che la vitamina D aumenta i livelli di serotonina migliorando l’umore e la produzione di endorfine positive.

Come capire quando esporsi al sole per fare il pieno di vitamina D

Quando i raggi del sole entrano nell’atmosfera terrestre troppo angolarmente, l’atmosfera blocca la parte UVB dei raggi, cosicché la pelle non potrà produrre vitamina D; questo avviene durante le prime ore del giorno. L’orario ideale di esposizione è vicino mezzogiorno. Una buona regola generale per capire quando esporsi per fare il pieno di vitamina D è controllare la tua ombra, se risulta più lunga di te significa che non starai producendo tanta vitamina D, ciò succede tipicamente durante la stagione invernale. Ricorda anche che più si invecchia più la pelle avrà difficoltà a produrre vitamina D.

Vitamina D a cosa serve

Dminder è un’applicazione che ci consente di calcolare l’esposizione solare ottimale per assumere la corretta dose di vitamina D ed evitare insolazioni e/o scottature.
È opportuno sottolineare che l’app NON E’ DA CONSIDERARSI UN SOSTITUTO DEL MEDICO ma è da impiegare solo per avere indicazioni di massima. Dopo aver installato l’app per iOS o Android, dobbiamo fornire alla stessa alcune informazioni: peso, altezza, tipologia di pelle, abitudini alimentari etc, successivamente l’app ci presenterà una schermata inerenti la posizione del sole, la quantità di raggi UV e la possibilità di avviare un timer per iniziare l’esposizione solare; grazie al sensore di luminosità del nostro smartphone l’app calcolerà l’esposizione solare e fornirà in tempo reale la percentuale di vitamina D incamerata.

Come si evidenzia la carenza di vitamina D

Carenze di vitamina D possono essere associate a spossatezza, schiena e ossa doloranti, depressione, perdita eccessiva dei capelli, dolore muscolare.

 

Questo blog non rappresenta una testata medica, le informazioni riportate hanno scopo puramente informativo, non possono quindi intendersi come sostituite, in alcun modo, delle prescrizioni mediche o di altri operatori sanitari. Se ti sono state assegnate cure mediche l’invito è quello ASSOLUTAMENTE di NON interromperle né variarle.

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